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Cibo sostenibile come guarigione: la cucina salutare delle Green Ganesha

Tempo di lettura: 9 minuti

A proposito di cibo sostenibile, le due grandi donne che ho il piacere di presentarvi oggi sono artigiane del gusto, del piacere e del benessere. Sono due anime affini che si dedicano alla cucina salutare, vegana, al cibo sostenibile con la consapevolezza che mangiare sano e cucinare siano veri e propri atti d’amore. La loro storia è un inno alla gentilezza. Il loro progetto è energia pura e nutrimento per il corpo e per la mente. Inoltre, Samuela e Fabiana abitano a Bologna, potevo non innamorarmene follemente?

Ciao ragazze, grazie infinite per essere qui… vi va di presentarvi?

Ciao Elena, non sai quanto siamo felici io (Samuela) soprattutto di volare in Sardegna e poterci raccontare alla mia terra natia. Ci presentiamo: siamo Fabiana e Samuela, una cheffa napoletana e un’educatrice/pasticcera sarda, due donne innamorate della vita e del cibo
Viviamo insieme a Bologna (città alla quale sappiamo sei molto affezionata anche tu), la rossa, grassa e dotta città che ha visto nascere non solo il nostro amore ma anche “Green Ganesha” il nostro progetto “itinerante” di cucina vegetale, salutare e sostenibile.

La vostra rivoluzione inizia dall’incontro con…

Nel novembre del 2017, un anno dopo il nostro incontro, Fabiana ha scoperto di avere un cancro al seno, una notizia che ha fatto sgretolare in pochi secondi il nostro mondo ribaltando ogni certezza. Da quel giorno niente è stato più lo stesso. I due anni successivi sono stati frenetici, tra ospedali, visite, interventi e terapie che hanno lasciato un segno indelebile nelle nostre vite.
Il cancro ha rivoluzionato il modo di percepire noi stesse e il mondo che ci circonda offrendoci un insegnamento prezioso che continuiamo a portarci dentro e che ora diffondiamo con Green Ganesha: avere cura di noi. Il primo passo verso la guarigione è avvenuto proprio grazie al cibo, che si è rivelato un alleato di valore durante le terapie, un nutrimento e una coccola per anima e corpo ma anche condivisione.

Cibo sostenibile e sano e vegetale - Green Ganesha
Green Ganesha – Samuela e Fabiana

Cibo sostenibile, dieta vegetale, consapevolezze, yoga. Raccontateci la vostra cucina gentile

La malattia e la pratica yogica hanno risvegliato dentro di noi l’esigenza di coltivare quotidianamente gentilezza verso noi stesse; che vuol dire ascoltarci,  accogliere i nostri limiti senza giudizio, avere pazienza verso noi stesse e soprattutto non smettere mai di amarci. La gentilezza prende forma nella nostra cucina, che attraverso l’autoproduzione, il rispetto dell’ambiente, delle materie prime, della terra e di chi la lavora, vuole trasmettere un messaggio preciso; Quando introduciamo nel nostro corpo un alimento, questo si trasforma in energia ma  è anche vero il contrario ovvero che mangiando assorbiamo l’energia di quel cibo, che può nutrire o può intossicare a seconda della sua origine, di come è stato prodotto, manipolato ed infine servito.

Praticare gentilezza significa prestare attenzione ad ogni singolo alimento,  sceglierlo con cura, cucinarlo con amore, per  regalare benessere al corpo, alla mente e allo spirito. La gentilezza, insieme all’empatia e alla gratitudine, quando diventa parte della nostra vita é contagiosa anche per chi ci sta intorno. Crea armonia fuori e dentro di noi. Dopo averlo sperimentato sulla nostra pelle, possiamo affermarne tutta la potenza.
La nostra cucina diventa gentile perchè non si nutre di sofferenza animale, rispetta e ha cura della terra prediligendo prodotti locali e stagionali, doni offerti dalla natura, ma soprattutto è gentile e rispettosa del percorso di vita che ognuno di noi sta facendo. 

La “rivoluzione gentile” è un cammino lento, che richiede consapevolezza e presenza, è la rivoluzione di cui ha bisogno il momento storico in cui viviamo, la rivoluzione che in molti aspettiamo ma che non abbiamo il coraggio di intraprendere da soli. Ecco perchè dobbiamo iniziarla insieme.

Se hai bisogno di una consulenza personalizzata scrivimi: ti aiuterò a costruire il tuo ecosistema comunicativo digitale

Cibo sostenibile e sano e vegetale - Green Ganesha
Green Ganesha – Cucina Vegetale e Sostenibile

Come siete arrivate alla cucina sostenibile e cosa significa?

Anche questa consapevolezza è arrivata col tempo. 

Il cibo è parte della nostra quotidianeità, mangiamo dalle 3 alle 5 volte al giorno, e abbracciare un’alimentazione vegetale non è automaticamente sinomimo di sostenibile (o di salutare, ma questa è un’altra storia, non mettiamo troppe “verdure” sul fuoco”)

Il problema della sostenibilità sta alla base di ogni dieta, onnivora o vegetariana che sia,  che se manca di consapevolezza o meglio ancora di informazione, non potrà mai definirsi sostenibile ne per se stessi ne per il pianeta.
Anche noi siamo state “insostenibili” per anni e tutt’ora camminiamo a passo lento in questo percorso di crescita, imparando ogni giorno nuove cose, facendoci sempre nuove domande e confrontandoci con la realtà che ci circonda. Informarsi ha un ruolo chiave in questo senso.
ll mondo cambia ogni giorno senza chiederci il permesso e non possiamo non ricondurre parte di questi cambiamenti alle nostre abitudini di vita, soprattutto quelle alimentari.

Citando Jonathan Safran Foer, autore di un libro che consigliamo di leggere “Salviamo il mondo prima di cena. Perchè il clima siamo noi” 

[Quando si parla di carne, latticini e uova la gente si mette sulla difensiva. Si infastidisce. A parte i vegani, nessuno muore dalla voglia di affrontare l’argomento, e il fatto che i vegani ne abbiano voglia costiuisce un ulteriore disincentivo. Ma non abbiamo nessuna speranza di contrastare i cambiamenti climatici se non possiamo parlare seriamente delle cause che li provocano, oltre che delle nostre potenzialità, e dei nostri limiti, nel compiere i necessari cambiamenti. Qualche volta su un pugno deve esserci scritta la parola “pugno”. Per cui adesso dirò le cose come stanno: non possiamo salvare il pianeta se non riduciamo in modo significativo il nostro consumo di prodotti di origine animale.]

Riflettere sull’impatto degli alimenti (e non solo) che acquistiamo è fondamentale e una volta scoperto diventa difficile rimanere fedeli alle nostre vecchie abitudini.

Quali sono quindi gli alimenti insostenibili e come possiamo migliorare?

Cominciamo dalla carne: insostenibile da ogni punto di vista, solo per riportare qualche numero gli allevamenti intesivi producono il 14,5% di Co2, sono responsabili del 91% della deforestazione amazonica e il 59% di tutta la terra coltivabile è destinata a nutrire il bestiame.
Per non parlare delle emissioni prodotte durante il trasporto, discorso che vale anche per la frutta tropicale e prodotti provenienti da altri paesi. L’impiego di risorse idriche, energetiche ed …. è altissimo, stiamo sovra sfruttando il pianeta, e questo rischia di portarci ad un pericoloso punto di non ritorno, prima di quanto immaginiamo […]
Scegliere di passare ad una dieta 100% vegetale richiede non solo una presa di coscienza ma anche un’assunzione di responsabilità, perchè insieme, un gesto dopo l’altro possiamo essere parte della soluzione.

La ricerca nella vita quotidiana diventa semplice, essere sostenibili si traduce nell’acquisto di materie prime biologiche, stagionali e a km certo, sfuse quando possibile evitando così imballaggi plastici altamente inquinanti e non sempre reciclabili. Prodotti provenienti da aziende agricole virtuose e filiere etiche e dignitose che producono nel rispetto della terra e di chi la lavora. Sembra difficile ma non lo è, il trucco sta nel cominciare e continuare giorno dopo giorno per instaurare nuove buone abitudini.

Veguanary. Consigli per iniziare una dieta plant based

Il nostro consiglio è sicuramente quello di  approcciarsi al mondo della cucina vegetale con curiosità, dimenticando l’idea di “sostituire” o “rinunciare” a qualcosa ma piuttosto pensando di arricchire la propria alimentazione, insomma un viaggio alla scoperta di nuovi cibi. Così come è stato per noi, questo cambiamento va vissuto come un percorso, lento e graduale, fatto di piccoli passi che peemettano pian piano di costruire nuove abitudini “un pasto dopo l’altro”. Il primo passo è sicuramente quello di informarsi per essere certi di quello che si sta facendo. Nella pratica si inizia col ridurre il consumo di carne, pesce e derivati durante l’arco della settimana fino ad abbandonarli. Un errore molto comune è quello di eliminare drasticamente ogni alimento di origine animale senza introdurre nuovi cibi, riducendosi a mangiare quasi niente con conseguenze gravi sia per la salute fisica che per l’umore.  E dal momento che una delle ragioni che portano ad abbracciare una dieta vegetale dovrebbe essere il benessere fisico e mentale che ne deriva, se questo viene a mancare va da se che la scelta non è più sostenibile.

Per cui bene aderire alle iniziative proposte dal Veganuary, ma rivolgersi ad un nutrizionista o cimentarsi in un corso di cucina sono sicuramente degli strumenti molto validi per supportare questa transizione delicata. Infine mai giudicarsi, questa non è una gara e non è la perfezione quella a cui aspiriamo. Coltiviamo invece pazienza e gentilezza. Ricercare il nostro equilibrio diventa la priorità, con la consapevolezza che ogni giorno stiamo facendo del nostro meglio per stare bene e per rendere il mondo in cui viviamo un posto migliore.

Cibo sostenibile, ma non è tutto sostenibile quello che luccica. Quali sono i cibi da evitare e come vi comportate a riguardo?

Ottima osservazione. Negli ultimi anni, l‘attenzione da parte delle persone rispetto a questi temi è cresciuta notevolmente e di conseguenza le aziende non hanno potuto esimersi dal prendere atto delle nuove richieste adeguando così i loro prodotti a standard più sostenibili, più green.

Non a caso uso questa parola. È ormai facile riconoscere questo genere di prodotti, sia per la scelta del colore (green appunto) o per il packaging di carta riciclata. Ma l’apparenza spesso inganna e questa strategia di marketing, conosciuta come “green washing” ha solamente lo scopo di rassicurare e convincere i consumatori sensibili, ad acquistare prodotti che di fatto sostenibili non sono e che magari vengono prodotti dall’altra parte del mondo.

È importante stare attenti e informarsi rispetto alle aziende che scegliamo di sostenere.

Cibo sano e vegetale - Green Ganesha
Cibo sostenibile – Cucinare con amore

Allo stesso modo ci sono cibi che di per sè non sono sostenibili per il loro forte impatto ambientale, tralasciando per un momento la carne, il pensiero va subito alla frutta esotica che spesso per assecondare le nostre voglie dimentichiamo la sua provenienza, il boom dell’avocado negli ultimi anni ne è la prova (o anche le banane, l’ananas, gli anacardi etc.). Ma possiamo estendere la cosa a tutti quegli alimenti che per natura non ci offre il territorio in cui viviamo. Non sempre però dobbiamo fare delle rinunce perchè ormai anche in Italia, troviamo tante piccole filiere etiche e biologiche che producono frutti come avocado, banane o mango made in Italy offrendo così un’alternativa valida e sostenibile. Mi viene da pensare anche a prodotti come caffè o cioccolato, filiere spesso umanamente insostenibili, ma anche qui possiamo fare la differenza orientando i nostri acquisti verso prodotti “FAIR TRADE” che garantiscono un commercio equo e solidale nel rispetto della terra e dei lavoratori.

E. Io sono per le intenzioni, nel credere in qualcosa perché sennò non funziona… è un insegnamento che ho appreso dalle medicine sarde tradizionali ;

Il cibo sostenibile è una cura, è guarigione, ma bisogna mangiare con passione sennò non ne traiamo beneficio… cosa ne pensate? 

Parole sante, anzi sacre. Come dici tu, anche per noi il cibo è sinonimo di cura verso noi stesse, è stato uno strumento prezioso di guarigione quando Fabiana si è ammalata e rappresenta la più alta forma d’amore che offriamo a noi stesse e alla persone per cui cuciniamo.

Ma non bisogna solo mangiare con passione ma è necessario anche cucinare con passione. Ogni nostro gesto è mosso da un’intenzione ben precisa che ci guida nel trasformare un cibo, già vivo in sè, in un piatto. Così come l’intenzione con cui compriamo il cibo, lo cuciniamo magari pensando a qualcuno che amiamo e che lo assaggerà, il tempo e la cura che gli dedichiamo ma  anche l’umore con il quale ci approcciamo; ogni singolo gesto racchiude un’energia che diventa parte del nostro nutrimento fisico, mentale e spirituale e che può quindi donarci una sensazione di benessere o di malessere.
Cucinare con uno stato d’animo arrabbiato o triste influenzerà l’energia di quel piatto in modo negativo e chi lo mangerà assorbirà parte di quelle emozioni, così come sedendosi a tavola arrabbiati o tristi,  masticando letteralmente quelle emozioni insieme al boccone  e facendole diventare parte delle nostre cellule.
Forse per tanti potrà sembrare banale, ma il cibo è vivo, è vita che si trasforma e il modo in cui ci relazioniamo ad esso può arricchirlo o impoverirlo. Quindi sì, anche noi ci crediamo, e tanto.

Questo non è un blog di cucina, ma ce la volete regalare una ricetta? 🙂

Come non accontentarti, a dimostrazione che la cucina vegetale può essere semplice, veloce e golosa vi proponiamo le nostre pepite di polenta da accompagnare con un ketcup speziato homemade…vi leccherete le dita e i baffi, garantito.

Pepite di polenta (dosi per 15 pepite)

80gr di polenta integrale instantanea
300ml di acqua
Pepe e Sale
Erbe aromatiche
Olio EVO

PROCEDIMENTO
Portate a bollore l’acqua, aggiungete sale e pepe e versate lentamente la farina per polenta mescolandola con la frusta. Aggiungere ora le erbe e lasciate cuocere  per qualche minuto, mescolando con un cucchiaio di legno. Versate ora la polenta su una teglia leggermente unta o un piatto grande da portata e lasciate che si intiepidisca. Riscaldate il forno a 200°  modalità ventilato e intanto cominciate a formare con le mani  delle piccole palline che adagerete su una teglia con carta forno, cospargete di olio le pepite e fatele cuocere per 25 minuti, finché saranno belle dorate in superficie.

Ketchup speziato

220 gr pomodori pelati in salsa
Mezza cipolla rossa
1 spicchio d’aglio fresco
3 chiodi di garofano
2 cucchiai di semi di coriandolo 
2 cm di radice di zenzero fresco
1 cucchiaino di paprika forte o affumicata (facoltativo)
30 gr di aceto di mele
Mezzo cucchiaio di zucchero mascobado
Olio evo e sale q.b.

Cibo sano e vegetale: polpette di polenta - Green Ganesha
Pepite di polenta con ketchup speziato – Green Ganesha

Procedimento
In un pentolino dal fondo spesso fate scaldare un cucchiaio d’olio evo e aggiungete la cipolla tagliata a fettine molto sottili, l’aglio e lo zenzero tritati e lasciate rosolare fino a che la cipolla non sarà ben appassita. Nel frattempo tritate i semi di coriandolo e i chiodi di garofano in un mortaio o in un macina caffè e aggiungeteli al soffritto. Fate rosolare per un minuto a fuoco basso dopodiché aggiungete la salsa di pomodori pelati, un pizzico di sale e la paprika se vi piace un gusto piccante o affumicato. Coprite e lasciate cuocere per qualche minuto a fuoco dolce. A questo punto aggiungete l’aceto e lo zucchero e continuate la cottura dolcemente fino a che la salsa non si sarà ridotta di circa la metà. 
Aggiustate i sapori e passate la salsa in un colino a maglie strette. Il nostro ketchup speziato si conserva in frigo per qualche giorno in un barattolo o in un contenitore a chiusura ermetica.

Il vostro successo è stato possibile anche grazie ai social. Cosa vi sentite di consigliare a chi si sta approcciando a questi mezzi, in maniera gentile e sostenibile?

Ci viene da sorridere nel leggere “successo” però in fin dei conti hai ragione, aver raggiunto nel nostro piccolo così tante persone per noi è davvero un successo. Non ce l’aspettavamo e quando riceviamo messaggi carichi di amore da chi ci segue e si riconosce della nostra storia o nel nostro progetto è una sensazione meravigliosa che ci incoraggia a continuare su questo cammino. La chiave di questo successo è sicuramente la fiducia nella nostra “missione”, la passione per la vita e l’empatia: cerchiamo di diffondere il nostro messaggio accogliendo anche visioni distanti dalle nostre provando sempre di aprirci al dialogo e al confronto. L’unico consiglio che sentiamo di dare è quello di non cercare consensi negli altri, siate sempre voi stessi, cercate ciò che da senso alla vostra vita e coltivatelo nel mondo.

I vostri servizi, fra cooking class di cucina sostenibile e consulenze:

Tra i nostri servizi ci sono le Cooking class di gruppo a tema, ogni mese proponiamo un ventaglio di temi tra cui scegliere e divertirsi cucinando insieme, oppure le mentorship 1:1, lezioni individuali per un percorso ancora più approfondito e personalizzato. Date le cicostanze entrambe le tipologie di corsi si svolgono on line, il che ci permette di cucinare con tante persone sparse per l’Italia ed è bellissimo.

Un altro dei nostri servizi che non vediamo l’ora di poter riprendere è il servizio di “cheffe a domicilio” una splendida occasione per far entrare la nostra cucina nelle case altrui e condiviere così momenti intimi della vostra vita.

Infine il servizio di consulenze rivolto a ristoranti, bistrot, pasticcerie, esercizi di catering per guidarli nella realizzazione di una proposta 100% vegetale, salutare e sostenibile al passo con i tempi.

Contatti: www.greenganesha.itinstagram /facebook) –
Mail: info@greenganesha.it

E. Grazie ragazze, questa intervista è splendida e spero che la vostra storia e quello che fate aiuti tante persone a superare le difficoltà e ad essere consapevoli, presenti e iniziare… qualsiasi piccola rivoluzione!

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