Fiori di un’isola che raccontano la Sardegna. Intervista
Fiori di un’isola
è il progetto di Alessandra un’artigiana sarda che crea gioielli con le piante tipiche della macchia mediterranea, disegnate ad acquerello su ciondoli, orecchini, bracciali. Ho intervistato l’ideatrice del progetto “i fiori di un’isola” per continuare nella mia missione di promozione della Sardegna creativa, locale e sostenibile.
Ciao Alessandra, raccontaci chi c’è dietro “i Fiori di ‘un’isola”
Ciao sono Alessandra Leppori e ho sempre avuto una grande passione per le materie artistiche. Proprio per questo dopo le medie decisi di frequentare il Liceo Artistico di Cagliari con indirizzo Grafica Pubblicitaria e poi di proseguire gli studi all’Accademia di Belle arti a l’Aquila. Frequentai il corso sempre con indirizzo grafico, ma nel periodo di Pasqua dovetti tornare in Sardegna perché fu proprio l’anno in cui ci fu il terremoto (ancora penso a quanto io sia stata fortunata a non essere li quel giorno, perché per paura delle scosse precedenti decisi di anticipare la partenza giusto di qualche giorno prima).
Dopo quell’accaduto proseguì la mia carriera universitaria a Macerata, nelle Marche.
[…] Li conobbi la grafica vista con gli occhi di un Illustratore, un mestiere che sino a quel momento non conoscevo ma che mi riportò indietro nel tempo quando da piccola sfogliavo decine di libri con racconti fantastici accompagnati da illustrazioni stupende, e decisi che la mia strada doveva essere quella.
In quegli anni ebbi la fortuna di illustrare un libro, entrare in contatto con grandi artisti compresi i miei professori di indirizzo e lavorare a contatto con tanti bambini con laboratori di lettura e arte. Dopo la laurea e la specialistica decisi di ritornare in Sardegna.
Come nasce ” i Fiori di un’isola” e di cosa si tratta?
Non trovando subito un’occupazione mi reinventai creando una piccola linea dedicata agli
animali dove su commissione realizzavo ritratti personalizzati dei propri “pelosetti” da inserire in dei monili, dal titolo “ti presento la mia famiglia”.
Questo un piccolo hobby impegnativo ma che mi portò a pensare a quante altre cose mi piacesse fare, tra queste il mio pallino fisso era ricreare qualcosa con la natura.
Amante da sempre del mondo creativo, ammiravo tutte quelle lavorazioni con la resina dove venivano incorporate vere piante e così incominciai a sperimentare, avendo in mente proprio una linea da seguire, quella delle piante sarde.
Il procedimento di essiccazione e resinatura non è affatto semplice e quando ricevetti un invito al mio primo mercatino di Natale, avendo poco tempo a disposizione, dovevo trovare una soluzione per avere qualcosa da presentare. Li che pensai di provare a illustrare le piante invece di inserire quelle vere, dando una mia interpretazione, così, con le prime 8 piante nacque la linea “Fiori di un’Isola”.
Trovo sia molto originale. Ci racconti qual è il processo di creazione che porta alla realizzazione dei gioielli “i fiori di un’isola”?
Il mio processo creativo parte con la scelta della pianta che voglio realizzare. I criteri di scelta inizialmente sono stati dati da quelle che erano le piante più comuni che facevano pensare subito a questa Terra, come ad esempio il Mirto, pianta simbolo, il Corbezzolo, il Lentisco, ecc.
Poi è subentrata la ricerca delle piante endemiche. Con l’aiuto di una bravissima apicoltrice (Silvia Muscas) scegliamo le piante presenti nel territorio, molto importanti per le api, come l’Inula viscosa o il Cardo Selvatico. Sopratutto queste ultime, poco note, che mi da ancor di più piacere ad illustrarle e raccontarle dandole la loro importanza.
Scelta la pianta, se ho la possibilità la ricerco tra la natura per disegnarla dal vero o vado alla ricerca di immagini sul web o su libri. Su carta d’acquerello abbozzo il primo disegno, che definisco dando i chiaroscuri con la matita. Una volta terminato passo al colore ad acquerello e, infine, scansiono l’immagine e la digitalizzo dando le giuste dimensioni in base ai monili che ho a disposizione. Ogni creazione, poi, è accompagnata da un piccolo opuscolo che illustra le caratteristiche, i benefici e le curiosità legate a quella determinata pianta.
Questo fa si che si che si abbiano ancora più nozioni per conoscere ancora meglio la natura sarda.
Le creazioni artigianali raccontano l’isola da un punto di vista poetico. La tradizione dell’isola viene tramandato attraverso tanti linguaggi artistici. Tu ti fai promotrice della Sardegna attraverso i tuoi monili. Che storie raccontano? Ti va di raccontarcene una a cui sei affezionata?
Come tanti sono molto legata alla Sardegna e, dopo aver studiato fuori per tanti anni, il mio
legame si è consolidato. Ho sempre amato le tradizioni e il folclore quindi l’idea di dare ai
miei lavori un identità mirata a quest’isola è avvenuto in automatico.
Invece, questo forte amore per la natura e il senso di appartenenza penso che siano un po il frutto dell’amore che mi ha trasmesso mio padre. Sin da piccola quando si andava in montagna/campagna mi mostrava le erbe spontanee, mi faceva annusare le piante aromatiche, mi raccontava l’utilizzo che si faceva con quella determinata pianta e ovviamente mi faceva tenere in mano alcuni insetti per osservarli da vicino (questo ha fatto si che diventassi l’eroina per gli amici che temono gli insetti).
Quali sono le piante che disegni con più passione?
Non c’è una pianta in particolare che mi piace disegnare più di altre, ogni nuovo lavoro è una scoperta, inizio pensando di conoscerla bene e invece osservandola e studiandola mi sorprende ogni volta.
Visto il periodo storico che stiamo vivendo, che idea ti sei fatta del presente e come possiamo affrontare questo periodo? Io, per esempio, sostengo progetti responsabili e sostenibili e vorrei sfruttare le mie competenze in questo settore, anche per aiutare piccoli artigiani e territori a raccontarsi…
Pensando a questo periodo particolare, dopo il primo mese di vero smarrimento ora penso che si riesca con più forza a trovare delle soluzioni, si ha proprio la voglia di iniziare. Io personalmente voglio terminare tutto ciò che ho lasciato in sospeso e iniziare con più carica che mai affidandomi alle opportunità che si presenteranno passo per passo, avendo sicuramente meno paura di prima di affrontare ciò che non conosco.
Non ci saranno mercati o possibilità di scambio e incontro nei prossimi mesi. Il negozio online, nel tuo caso, è fondamentale per continuare…
L’assenza dei mercatini si è fatta sentire, sopratutto nei mesi di Aprile e Maggio, in piena primavera dove tra sagre, eventi in piazza avevo alcuni appuntamenti . Ho risentito di questa mancanza non solo in senso economico ma è mancato soprattutto il contatto con la gente, perché ogni fine evento rientravo più motivata e carica di nuove idee.
Devo dire che i social si sono rivelati anche questa volta un ottimo mezzo per non perdere i contatti con il pubblico e con i colleghi, si è investito più tempo a curare la propria pagina e a farsi conoscere. Contemporaneamente con i colleghi/amici si è creata una rete di solidarietà dove tra di noi ci si faceva forza promuovendoci a vicenda per far si di abbracciare molte più persone possibili.
La vendita On-line si riveli, in questi casi, il metodo più vincente. Personalmente non ho ancora una mia personale piattaforma dove poter mettere in vendita i miei prodotti (ci sto lavorando) e mi sono appoggiata totalmente al sito di RecyclerieShop (che ci tengo a ringraziare).
A chi ti ispiri?
Non ho un punto di riferimento preciso a cui ispirarmi, ma non smetto mai di guardarmi attorno e
prendere spunti e idee da ciò che non conosco e mi sorprende.
Infatti, ricordo un periodo di blocco mentale, uno di quei classici momenti in cui non si riesce più ad avere nuove idee e nuovi stimoli, partecipavo in quell’occasione all’edizione natalizia del CCM ( Creative Corner Market), e proprio durante questo evento è capitato che tante persone mi dicessero – Ma che bello se da questi monili si potessero sentire anche gli aromi che sprigionano in natura! – e in quel momento la mia testa si è attivata sino ad arrivare a creare una serie chiamata Fiori di un’isola – Essenza. Realizzai pochi pezzi selezionando tra le tante solo la pianta del Mirto e della Lavanda, con questa linea, attraverso l’ausilio di un foglio di sughero posizionato dietro il ciondolo e una boccetta di olio essenziale, si può intingere sul sughero una una goccia di essenza e la collana che si indossa sprigiona l’aroma per giorni.
Progetti per il futuro prossimo?
Nel futuro vorrei continuare a investire su Fiori di un’isola: è una linea che mi ha regalato tante soddisfazioni e emozioni quindi andrà avanti, sicuramente il prossimo passo sarà aprire un negozio online personale dove potrò inserire più pezzi e farmi conoscere maggiormente. Contemporaneamente vorrei riavvicinarmi al mondo dell’illustrazione per l’infanzia e far andare di pari passo con entrambe le realtà.
Grazie a te, Alessandra, questa intervista profuma di Mediterraneo e di Sardegna.
Che meraviglia!
Puoi trovare le creazioni di Alessandra
da Recyclerie Shop e da “Forme” a Cagliari; “Il Gruccione” a Santu Lussurgiu; “info caffè” a Bugerru.
Qui c’è la pagina Instagram “i Fiori di un’isola” e Facebook – Alessandra Leppori- illustra sì
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